Vuoi scaricare la nostra guida completa e gratuita al web marketing editoriale per editori e scrittori? Iscriviti alla nostra newsletter e riceverai la guida al tuo indirizzo mail! Qui sotto trovi un estratto di quanto riceverai via mail.
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NUOVI MODELLI PROMOZIONALI
Inizio questo articolo citando il diciottesimo punto del Manifesto dell’innovazione editoriale, scritto da Daniele Imperi su pennablu.it, in cui è condensato l’intento generale di questo pezzo: pensare a nuovi modelli promozionali che possano sfruttare le potenzialità della rivoluzione digitale in atto, a favore di scrittori e aziende attive in ambito editoriale. Promuovere un libro o un’attività editoriale online è operazione complessa ma in grado di garantire notevoli soddisfazioni, a patto che si capiscano le specificità dell’ambiente in cui ci si muove e si progettino con attenzione tutte le strategie da mettere in atto, analizzando i vari strumenti che si hanno a disposizione ed il tipo di pubblico con cui vogliamo comunicare.
LA CONVERSAZIONE TRA CHI PUBBLICA E CHI LEGGE
Il punto 6 del Manifesto sopra citato recita “Internet permette la conversazione fra scrittori e lettori, che prima dell’era digitale era quasi impossibile. Internet è uno dei ponti fra lo scrittore e il suo pubblico e fra i lettori e lo scrittore.”
Se questa è la grande novità del web, la relazione tra chi pubblica e chi legge, gli strumenti adottati da chi intende promuovere la propria attività editoriale online devono essere in grado di sostenere e favorire tale conversazione. D’altra parte è forte il bisogno di “verità” all’interno di questo rapporto, verità intesa come autenticità non mediata, come comunicazione spontanea non strategica. Lo scrittore, prosegue il manifesto al punto 9, deve promuovere questo scambio parlando al lettore con la sua voce. E questo è anche il grande vantaggio e il grande potere di un blog o di strumenti “social”: la possibilità di dare spazio ad una voce propria e autentica, che possa essere la migliore strategia di coinvolgimento dei lettori. Ancora ribadisce il concetto il punto 15: “Il linguaggio dell’azienda-editore non può più suonare artefatto, omologato a obsoleti standard di cui ormai esistono infinite copie.”
NUOVI MODELLI PROMOZIONALI
Inizio questo articolo citando il diciottesimo punto del Manifesto dell’innovazione editoriale, scritto da Daniele Imperi su pennablu.it, in cui è condensato l’intento generale di questo pezzo: pensare a nuovi modelli promozionali che possano sfruttare le potenzialità della rivoluzione digitale in atto, a favore di scrittori e aziende attive in ambito editoriale. Promuovere un libro o un’attività editoriale online è operazione complessa ma in grado di garantire notevoli soddisfazioni, a patto che si capiscano le specificità dell’ambiente in cui ci si muove e si progettino con attenzione tutte le strategie da mettere in atto, analizzando i vari strumenti che si hanno a disposizione ed il tipo di pubblico con cui vogliamo comunicare.
LA CONVERSAZIONE TRA CHI PUBBLICA E CHI LEGGE
Il punto 6 del Manifesto sopra citato recita “Internet permette la conversazione fra scrittori e lettori, che prima dell’era digitale era quasi impossibile. Internet è uno dei ponti fra lo scrittore e il suo pubblico e fra i lettori e lo scrittore.”
Se questa è la grande novità del web, la relazione tra chi pubblica e chi legge, gli strumenti adottati da chi intende promuovere la propria attività editoriale online devono essere in grado di sostenere e favorire tale conversazione. D’altra parte è forte il bisogno di “verità” all’interno di questo rapporto, verità intesa come autenticità non mediata, come comunicazione spontanea non strategica. Lo scrittore, prosegue il manifesto al punto 9, deve promuovere questo scambio parlando al lettore con la sua voce. E questo è anche il grande vantaggio e il grande potere di un blog o di strumenti “social”: la possibilità di dare spazio ad una voce propria e autentica, che possa essere la migliore strategia di coinvolgimento dei lettori. Ancora ribadisce il concetto il punto 15: “Il linguaggio dell’azienda-editore non può più suonare artefatto, omologato a obsoleti standard di cui ormai esistono infinite copie.”
1) Il sito web dell’azienda editoriale: un sito che “funzioni” realmente
No, avere un sito web semplicemente non basta: il sito aziendale dovrà essere facilmente (e realmente) aggiornabile, collegato in automatico ai principali profili social (Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest), dotato di strumenti che consentano la gestione delle relazioni con i visitatori e la loro fidelizzazione, in primis una piattaforma avanzata di gestione di mailing list e newsletter.
In ultimo il sito dovrà essere supportato da una strategia di visibilità organica sui motori di ricerca: dovrà essere ben visibile effettuando ricerche che utilizzino le parole chiave individuate come obiettivi. Per fare ciò è necessario:
a) L’individuazione di parole chiave che devono produrre traffico attraverso i motori di ricerca
b) Una strategia di ottimizzazione del codice del sito e dei contenuti testuali
c) Una strategia che incrementi la popolarità del sito, ovvero che consenta un aumento del numero di link presenti sulla rete e indirizzati al sito stesso: blog dedicati alla lettura, siti di news, siti “culturali” che dovessero pubblicare link al sito aziendale o dello scrittore sarebbero molto efficaci in termini di aumento della visibilità
2) Redazione di un piano editoriale: un piano editoriale è, di fatto, una strategia che consenta a chi ne ha il compito di scrivere contenuti aggiornati da pubblicare sui differenti canali di comunicazione aziendale: sito web e profili social. Qui un articolo dedicato a questo tema. Il piano editoriale troverà parziale realizzazione su un blog aziendale, uno strumento imprescindibile per chi voglia far ascoltare la propria voce: questo articolo approfondisce i principali vantaggi derivanti dal gestirne uno. Straconsigliato l’utilizzo di piattaforme open source che garantiscono vantaggi a livello di strumenti correlati per il vostro blog.
4) La newsletter o mailing list
E’ uno degli strumenti che garantisce il maggior ritorno sull’investimento effettuato: gestire bene una o più mailing list significa ottenere alti tassi di conversione. Detto in altre parole, vendite, contatti, richieste. A patto di gestirle bene, ovvero di usare piattaforme evolute, strategie legate ai contenuti (vedi piano editoriale), integrazioni con sito e profili sociali. Una faticaccia, ma, ve lo assicuro, ne vale la pena.
Tra le piattaforme evolute di cui sopra, mi sento di consigliare Mailchimp, gratuita per liste composte da un massimo di 2000 iscritti.
5) Gestione dei canali sociali: sulla base del piano editoriale redatto, dovranno essere pubblicati contenuti su tutti gli spazi a disposizione. La filosofia dovrà essere quella di considerare il sito come il centro nevralgico delle proprie strategie: i social dovranno rimandare quando possibile al sito/blog per la lettura di articoli nella loro interezza, che su Facebook o Twitter dovranno solo essere parzialmente visibili. Occorre tuttavia tener presente che un profilo o una pagina Facebook gestita esclusivamente con contenuti che linkino al di fuori di Facebook verrà in qualche modo “penalizzata” dagli algoritmi stessi del social: utilizziamo quindi un mix di post interamente leggibili, di articoli che linkino esternamente e di contenuti ripubblicati da altre fonti.
Fine dell’anteprima leggibile online…
1) Il sito web dell’azienda editoriale: un sito che “funzioni” realmente
No, avere un sito web semplicemente non basta: il sito aziendale dovrà essere facilmente (e realmente) aggiornabile, collegato in automatico ai principali profili social (Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest), dotato di strumenti che consentano la gestione delle relazioni con i visitatori e la loro fidelizzazione, in primis una piattaforma avanzata di gestione di mailing list e newsletter.
In ultimo il sito dovrà essere supportato da una strategia di visibilità organica sui motori di ricerca: dovrà essere ben visibile effettuando ricerche che utilizzino le parole chiave individuate come obiettivi. Per fare ciò è necessario:
a) L’individuazione di parole chiave che devono produrre traffico attraverso i motori di ricerca
b) Una strategia di ottimizzazione del codice del sito e dei contenuti testuali
c) Una strategia che incrementi la popolarità del sito, ovvero che consenta un aumento del numero di link presenti sulla rete e indirizzati al sito stesso: blog dedicati alla lettura, siti di news, siti “culturali” che dovessero pubblicare link al sito aziendale o dello scrittore sarebbero molto efficaci in termini di aumento della visibilità
2) Redazione di un piano editoriale: un piano editoriale è, di fatto, una strategia che consenta a chi ne ha il compito di scrivere contenuti aggiornati da pubblicare sui differenti canali di comunicazione aziendale: sito web e profili social. Qui un articolo dedicato a questo tema. Il piano editoriale troverà parziale realizzazione su un blog aziendale, uno strumento imprescindibile per chi voglia far ascoltare la propria voce: questo articolo approfondisce i principali vantaggi derivanti dal gestirne uno. Straconsigliato l’utilizzo di piattaforme open source che garantiscono vantaggi a livello di strumenti correlati per il vostro blog.
4) La newsletter o mailing list
E’ uno degli strumenti che garantisce il maggior ritorno sull’investimento effettuato: gestire bene una o più mailing list significa ottenere alti tassi di conversione. Detto in altre parole, vendite, contatti, richieste. A patto di gestirle bene, ovvero di usare piattaforme evolute, strategie legate ai contenuti (vedi piano editoriale), integrazioni con sito e profili sociali. Una faticaccia, ma, ve lo assicuro, ne vale la pena.
Tra le piattaforme evolute di cui sopra, mi sento di consigliare Mailchimp, gratuita per liste composte da un massimo di 2000 iscritti.
5) Gestione dei canali sociali: sulla base del piano editoriale redatto, dovranno essere pubblicati contenuti su tutti gli spazi a disposizione. La filosofia dovrà essere quella di considerare il sito come il centro nevralgico delle proprie strategie: i social dovranno rimandare quando possibile al sito/blog per la lettura di articoli nella loro interezza, che su Facebook o Twitter dovranno solo essere parzialmente visibili. Occorre tuttavia tener presente che un profilo o una pagina Facebook gestita esclusivamente con contenuti che linkino al di fuori di Facebook verrà in qualche modo “penalizzata” dagli algoritmi stessi del social: utilizziamo quindi un mix di post interamente leggibili, di articoli che linkino esternamente e di contenuti ripubblicati da altre fonti.
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