Che roba è: ANDROID, il sistema operativo per quelli misci
Oggi parliamo di un mistero che affligge spesso gli (abeli)nati digitali, ovvero quelli che non sono Nati digitali, ma che usano il digitale sentendosi un po’ delle beline: cos’è esattamente Android?
P.S=> Se non sei di Genova e non capisci il senso di alcune parole, non preoccuparti: ogni termine in zeneize contiene un link che ti aprirà il glossario per non genovesi.
Non è un robottino verde, anche se la sua mascotte è un po’ quella (sempre che lo abbiate capito…).
Non è un alieno. È, in parole povere, il cervello del 90% degli smartphone che non usano la mela morsicata (IOS per iPhone) come quelli di Albaro, per capirci.
NDR: se sei un (abeli)nato digitale ricco, di Albaro e stai leggendo queste righe, non preoccuparti. Nei prossimi post parleremo del tuo sistema operativo, IOS, e prenderemo per il culo gli (abeli)nati digitali misci che usano Android
Immaginate il vostro telefono come un corpo costituito da organi differenti: lo schermo, la batteria, la fotocamera, il processore… Tutto, per funzionare, ha bisogno di un cervello… lo so che per noi (abeli)nati digitali è un concetto difficile, ma fidati…
Il cervello è Android
Senza di lui, i vari organi non farebbero assolutamente nulla.
Android è il Sistema Operativo (OS). È lui che decide cosa succede quando tocchi un’icona, ti fa sentire la suoneria quando ti chiamano e ti permette di scaricare tutti quei giochini stupidi (e non dico altro che non vorrei leggesse pure tua moglie).
Perché tu sei un (Abeli)Nato Digitale di tipo “Android”?
Se hai un telefono Samsung, Huawei, Xiaomi, Google Pixel (o una decina di altri marchi)… beh, benvenuto nel club! Quelle aziende usano Android che, generalmente, è un sistema operativo per misci.
Qui si tratta di sconfinare nel marxismo digitale: devi essere conscio della tua appartenenza, che una volta si definiva coscienza di classe. Insomma, se hai Android su uno smartphone, che non è uno smartphone figo tipo Samsung, Google Pixel o altro da un millino di euro, sei miscio.
Oppure della roba digitale figa te ne batti il belino.
E fai bene.
Comunque il bello di Android è che è un sistema operativo libero e personalizzabile.
Significa che è come un vestito che ogni marca di telefono può modificare e adattare.
Vantaggi di Android
– I cellulari costano meno (sempre che, come detto, non siano di quelli che, pur con Android, costano una paccata…) Insomma, ci sono opzioni per tutte le tasche, così i risparmi possiamo spenderli in focaccia (io sono dipendente di quella de Ütri, per dire).
– Fanno quello che vuoi tu (diciamo che faranno quel che vorrai dopo che avrai imparato a usarli con i nostri corsi): puoi modificare l’aspetto, mettere widget giganti, spostare le icone dove ti pare. Insomma, non è rigido come il “cugino mela”.
– È ovunque: si trova su tablet, smartwatch e persino in alcune macchine fotografiche!
Contro (il lato oscuro):
– Ti dicono che è Open Source (ovvero libero) e fa costare meno il cellulare, tutto vero. Però, gira che ti rigira, è anche lui di proprietà di Google. E meninbelino!
– Troppe opzioni: a volte ci sono così tante impostazioni che ci perdiamo. Ecco, anche qui, perché ci sono i nostri corsi!
– Gli aggiornamenti: a volte i produttori ci mettono un po’ prima di aggiornare il sistema all’ultima versione di Android.
Oppure, per cellulari vecchi come quello della Gina del terzo piano, che ha 1bg di ram esausta, gli aggiornamenti sono bloccati.
Un vero supplizio per te che devi fotografare ogni torta pasqualina che tiri fuori dal forno…
In definitiva, la prossima volta che qualcuno ti chiede che telefono hai, rispondi con orgoglio: “Ho un telefono che usa Android, mica sono un (Abeli)Nato Digitale eh!”
Forse ti crederanno, almeno fino alla domanda dopo.
➡️ Non farti tracciare: la guida Fuorid@lMondo

