Wangiri, la truffa delle squillo solitario
Scopri come difendertiEcco un altro capitolo dei nostri approfondimenti sulla sicurezza, questa volta dedicato a una frode che gioca tutto sulla nostra curiosità e fretta: il cosiddetto “Wangiri”, che non è una nuova specialità sushi…
Il nome in effetti sembra strano, quasi simpatico, viene effettivamente dal giapponese e significa letteralmente “uno squillo e giù”. Descrive perfettamente quello che succede.
Ti è mai capitato di sentire il telefono squillare per mezzo secondo, giusto il tempo di avvicinarti o di guardare lo schermo, e poi la chiamata si interrompe subito?
Ecco, quello è quasi sicuramente un Wangiri.
Tutto inizia con questo squillo brevissimo.
Spesso accade in orari strani, magari la sera tardi o la mattina presto, quando siamo meno attenti. Tu guardi il cellulare e trovi una “chiamata persa” da un numero che non conosci. A volte il prefisso sembra italiano, altre volte è palesemente estero, come Tunisia, Moldavia o Gran Bretagna. La reazione più naturale, quella che abbiamo tutti, è la curiosità mista a preoccupazione. Pensi che magari era importante, che qualcuno cercava proprio te, e quindi premi su quel numero per richiamare e capire chi fosse.
È proprio in quel momento, quando premi il tasto verde per richiamare, che la trappola scatta.
Il truffatore dall’altra parte non voleva parlarti. Voleva solo che tu lo richiamassi. Quel numero, infatti, non è un cellulare normale, ma è un numero speciale a tariffazione maggiorata, un po’ come le vecchie linee erotiche o i servizi a pagamento costosissimi di una volta. Dal momento in cui la tua chiamata parte, il tuo credito telefonico inizia a scendere vertiginosamente.
Spesso, per trattenerti in linea il più possibile e rubarti più soldi, dall’altra parte non risponde nessuno, oppure senti dei rumori confusi, una musica d’attesa o una voce registrata che cerca di farti perdere tempo. Ogni secondo che passi ad ascoltare cercando di capire cosa succede ti costa euro su euro. Ci sono casi in cui pochi secondi di chiamata sono costati svariati euro, prosciugando intere ricariche in un attimo.
Il rischio principale è quindi puramente economico. Non ti rubano i dati del conto in banca e non entrano nel tuo telefono, ma svuotano il credito della tua SIM. È un furto vecchio stile, rapido e indolore per loro, ma molto fastidioso per te.
La difesa migliore in questo caso è combattere la propria gentilezza e curiosità. Quando vedi una chiamata persa da un numero che non hai in rubrica e che ha fatto solo uno squillo, la regola d’oro è non richiamare mai. Se fosse stata una cosa davvero urgente o una persona che ti conosce, avrebbe richiamato o ti avrebbe mandato un messaggio. Chi ha bisogno ti cerca, non fa squillini anonimi.
Per proteggerti ulteriormente, controlla bene il prefisso. Se vedi un +216, +44, +373 o altri codici internazionali che non c’entrano nulla con la tua vita o il tuo lavoro, ignora la notifica. Se vuoi toglierti il dubbio senza rischiare, invece di chiamare puoi copiare quel numero e incollarlo su Google: molto spesso scoprirai che altri utenti lo hanno già segnalato come truffa. Infine, puoi bloccare quel contatto dalle impostazioni del tuo telefono per evitare che ci riprovino, anche se spesso questi truffatori cambiano numero continuamente.
La prossima volta che trovi una chiamata persa sospetta, ricorda che la curiosità è l’unica cosa su cui contano questo tipo di criminali. Lascia cadere la cosa nel vuoto e avrai risparmiato i tuoi soldi.
