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INDICE CONTENUTI

I motori di ricerca generativi
Le sfide per i creatori di contenuti
La GEO
Nuove metriche di valutazione
Ottimizzare per la GEO
Una ricerca sul campo
Risultati della ricerca

L’ascesa dei motori generativi (GE)
I motori generativi (GE – Generative Engines) sono un nuovo tipo di motori di ricerca emerso grazie ai recenti progressi nei grandi modelli linguistici (LLM – Large Language Models). A differenza dei motori di ricerca tradizionali (come Google e Bing) che forniscono una lista di link a siti web, i GE (come Copilot, Google SGE, Perplexity.ai) generano risposte dirette e articolate alle domande degli utenti, sintetizzando e riassumendo informazioni provenienti da molteplici fonti.
Questo approccio migliora notevolmente l’esperienza utente, fornendo risposte più rapide, accurate e personalizzate.

La sfida per i creatori di contenuti
Sebbene vantaggiosi per utenti e sviluppatori, i GE pongono una seria sfida per il terzo attore fondamentale: i creatori di contenuti e i proprietari di siti web.
Poiché i GE forniscono risposte complete direttamente, gli utenti hanno meno necessità di approfondire ogni richiesta fatta visitando, come in passato, i siti web originali. Questo riduce drasticamente il traffico organico verso tali siti, impattando la loro visibilità e potenzialmente danneggiando l’economia dei creatori che, spesso, dipende da questo traffico per il proprio sostentamento. Inoltre, la natura “opaca” e proprietaria (comunque tanto quanto gli algoritmi dei motori…) dei GE rende difficile per i creatori capire e controllare come i loro contenuti vengono utilizzati, riassunti e presentati nelle risposte generate.

La GEO (Generative Engine Optimization)
Per affrontare questa sfida sta nascendo, proprio mentre scriviamo, la cosiddetta Generative Engine Optimization (GEO).
Si tratta di una nuova modalità di creazione e gestione dei contenuti specificamente pensato per aiutare i creatori di contenuti a ottimizzare i loro siti web per migliorare la visibilità all’interno delle risposte generate dai GE. GEO è concepito come un framework flessibile di ottimizzazione “black-box”: permette di ottimizzare i contenuti (stile del testo, presentazione, aggiunte mirate) per migliorare la visibilità anche senza conoscere gli algoritmi interni dei GE, che sono spesso proprietari e in rapida evoluzione.

 

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Metriche di visibilità per i GE
Un punto chiave della GEO è l’introduzione di nuove metriche per misurare la “visibilità” all’interno dei GE. La visibilità qui è più complessa del semplice ranking in una lista (come nella SEO tradizionale) dove i risultati sono organizzati gerarchicamente e, chi sta in cima alla lista, ha maggiore visibilità. Le risposte dei GE sono strutturate, con citazioni (link alle fonti) incorporate nel testo in modi diversi (posizioni variabili, lunghezze diverse, stili differenti). Pertanto, occorre ripensare  metriche specifiche, tra cui:

  • Metriche oggettive basate sul conteggio delle parole delle frasi associate a una citazione (“Word Count”)
  • Metriche che pesano il conteggio delle parole in base alla posizione della citazione nella risposta (“Position-Adjusted Word Count”), dando più importanza a quelle che appaiono prima
  • Una metrica di “Impressione Soggettiva” che valuta aspetti qualitativi (come rilevanza, influenza della citazione sulla risposta, unicità del contenuto, probabilità di click) usando LLM (come G-Eval)

Metodi di ottimizzazione GEO testati
Esistono diverse strategie di ottimizzazione in chiave GEO applicabili ai contenuti web per modificare testi esistenti o aggiungere elementi. Alcuni esempi includono:

  • Rendere lo stile del testo più autorevole o facile da capire.
  • Migliorare la fluidità del testo.
  • Aggiungere statistiche quantitative.
  • Aggiungere citazioni e fonti credibili all’interno del contenuto stesso.
  • Aggiungere citazioni dirette (quotes) da fonti rilevanti.
  • Importante: il classico Keyword Stuffing della SEO tradizionale risulta poco o per nulla efficace per i GE.

Valutazione e benchmark
I metodi di ottimizzazione sopra elencati sono stati oggetto di una valutazione empirica da parte di alcuni ricercatori delle università di Princeton, New Dehli e di alcuni indipendenti, che hanno poi distribuito i risultati della loro ricerca in un documento pdf scaricabile qui. Per permettere una valutazione rigorosa e sistematica dei metodi GEO, gli autori introducono GEO-bench, il primo benchmark su larga scala dedicato ai GE. Contiene 10.000 query provenienti da diverse fonti (dataset accademici, query reali da motori di ricerca, domande da forum come ELI5, query di tendenza da Perplexity.ai, query generate da GPT-4) e copre 25 domini diversi, con vari livelli di difficoltà e intento di ricerca. Ogni query è associata alle prime 5 fonti web recuperate da Google.

Risultati principali

  • I metodi GEO proposti superano costantemente il baseline (ovvero siti web che non sono stati oggetto di ottimizzazione GEO).
  • Strategie come aggiungere citazioni, citazioni dirette (quotes) e statistiche possono aumentare la visibilità fino al 40% sulla metrica “Position-Adjusted Word Count” e del 15-30% sull’impressione soggettiva.
  • Anche modifiche stilistiche (fluidità, leggibilità) portano miglioramenti significativi (15-30%).
  • Il keyword stuffing è inefficace per i GE.
  • L’efficacia dei metodi GEO varia a seconda del dominio della query, suggerendo la necessità di ottimizzazioni specifiche per settore.
  • I siti web con ranking più basso nei risultati di ricerca tradizionali beneficiano proporzionalmente di più dall’ottimizzazione GEO (es. +115% per il 5° risultato vs -30% per il 1° in uno scenario), ciò suggerisce un potenziale di “democratizzazione” della visibilità.
  • La combinazione di diverse strategie GEO può portare a miglioramenti ulteriori (es. +5.5% combinando “Fluency Optimization” e “Statistics Addition”).
  • I metodi GEO sono stati testati con successo anche su un GE commerciale reale (Perplexity.ai), mostrando miglioramenti fino al 37%.

Possiamo in conclusione affermare che si sta aprendo una nuova frontiera per la ricerca e per gli specialisti SEO che, sin da subito, dovranno confrontarsi con il paradigma GEO, utilizzando metodi e strumenti come i benchmark, le nuove metriche e la nuova ottimizzazione per far sì che i propri contenuti prosperino anche nell’era dei motori di ricerca generativi. Condizione sine qua non è la comprensione dell’impatto dei GE sullo spazio digitale.

>> Cos’è la GEO