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L’MP3 è gratis: e quindi?

Ragazzi, una notizia bomba è passata quasi inosservata: l’MP3 è diventato gratuito! Niente più royalty sui codec, il che significa che potete usarlo nelle vostre app senza sborsare un centesimo. Figo, no?
E invece… niente. Silenzio tombale. Sembra che a nessuno importi. Ma perché?
Semplice: il mondo della tecnologia è cambiato così tanto che l’MP3 è diventato un dinosauro. Un po’ come il floppy disk, per intenderci.

Di cosa stiamo parlando?
Quello che stiamo dicendo non è che qualsiasi mp3 (a patto che riusciate ancora a trovarne…) è diventato gratis, ma che sia diventato gratuito l’utilizzo degli encoder, ovvero le applicazioni che comprimono file audio trasformandoli in file mp3.

File? Ma quali file?
La verità è che oggi i file non sono più al centro della nostra vita digitale. Ricordate quando scaricavamo MP3 a manetta e li organizzavamo in cartelle? Roba da antichi!
Oggi la musica la ascoltiamo in streaming su Spotify, Apple Music o YouTube. Non ci preoccupiamo di scaricare file o di che formato abbiano. Semplicemente, la musica è lì, a portata di clic.
E questo vale per un sacco di altre cose: usiamo Google Docs invece di Word, guardiamo film in streaming invece di scaricarli. I file, per la maggior parte delle persone, sono diventati un concetto astratto.

La velocità di Internet ha reso i file invisibili
Negli anni 2000, un MP3 da 3,5 MB era una piuma. Ma scaricarlo richiedeva comunque un po’ di tempo. Oggi, con la fibra ottica, scarichiamo file da gigabyte in un battito di ciglia.
Chi si ricorda più dei kilobyte o dei megabyte? Ormai non ci facciamo più caso. Quando tutto è istantaneo, le dimensioni dei file non contano più.

Cosa significa che l’MP3 è gratis?
Certo, per gli sviluppatori e per chi lavora in settori specifici, questa è una gran bella notizia. Significa che possono usare l’MP3 senza problemi e che strumenti come Audacity possono integrarlo senza dover scaricare encoder esterni (ricordate Lame?).
Ma per noi “utenti normali”, la vita non cambia di una virgola. L’MP3 non è più un problema per la distribuzione audio. Lo streaming e il cloud hanno preso il suo posto.

Il futuro è già qui
La storia dell’MP3 è un po’ come la storia di noi: un tempo eravamo rivoluzionari, poi siamo diventati “vintage”. Ma è anche la storia di come la tecnologia cambia e di come le nostre abitudini si trasformano senza che ce ne accorgiamo.
Quindi, anche se nessuno se ne frega che l’MP3 sia gratis, è comunque un traguardo importante. Un piccolo passo per l’umanità, un grande passo per l’audio digitale. O forse no?

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