Google dismette le proprie funzionalità di cache delle pagine web
Qualche giorno fa vi abbiamo parlato della cache di Google: cosa sia, a cosa serva e come si usi.
È recentissima la notizia che il colosso di Mountain View abbia deciso di dismettere la possibilità di visualizzare la versione cache delle pagine direttamente dalle pagine delle serp: perché? È ancora possibile consultare in qualche modo la versione cache delle vostre pagine su Google?
La notizia è persino più importante di quanto sembri ad un primo sguardo: Google non conserverà più i suoi backup del web. Per ora, in realtà, è ancora possibile rispondere sì alla seconda domanda: è possibile visualizzare l’ultima versione della cache di una pagina utilizzando la stringa “cache:” aggiungendo l’indirizzo del sito web oggetto di ricerca (nel link l’esempio con la versione cache di wikipedia). Ma per quanto ancora la funzione sarà disponibile?
I link “in cache” di Google Search sono stati per molti webmaster e per lungo tempo un’ancora di salvezza, un modo alternativo per caricare un sito web non funzionante. Personalmente ricordiamo diversi clienti “disperati” per un crash del loro sito con ricerche affannose nella cache di google per provare a ritirare su qualcosa che sembrava irrimediabilmente perduto.
Google: Addio Cache, Benvenuta Efficienza?
I collegamenti alla cache, un tempo presenti nel menu a discesa accanto a ogni risultato di ricerca su Google, rappresentavano una copia di ciò che il web crawler di Google trovava durante l’esplorazione di Internet. In pratica, Google conservava un backup dell’intera rete, accumulando un’enorme quantità di dati (probabilmente petabyte). Nell’ottica di una maggiore efficienza e riduzione dei costi, Google ha deciso per l’eliminazione di questa cache. Liberando tale spazio, si otterrebbero diversi vantaggi:
- Riduzione dei costi di archiviazione: la cache occupa un grande spazio, eliminarla libererebbe risorse preziose (e riducendo al contempo persino l’impronta ecologica di Google, visto che ogni dato che occupi memoria fisica produce co2).
- Migliore efficienza: l’accesso ai dati in tempo reale potrebbe risultare più rapido rispetto all’utilizzo di una copia memorizzata.
- Maggiore privacy: eliminando la cache, Google limiterebbe la quantità di informazioni conservate sugli utenti.
Tuttavia, l’eliminazione della cache potrebbe avere alcune controindicazioni:
- Perdita di dati storici: la cache rappresenta una sorta di archivio storico del web, eliminarla significherebbe perdere informazioni preziose.
- Rallentamento del servizio: l’accesso ai dati in tempo reale potrebbe richiedere più tempo rispetto all’utilizzo di una copia memorizzata.
- Maggiore carico sui server: l’accesso diretto ai siti web potrebbe aumentare il carico sui server di Google e di altri siti.
Danny Sullivan, Responsabile pubblico di Google per la ricerca, ha confermato la rimozione della funzione in un post su X, affermando che la funzione “era destinata ad aiutare le persone ad accedere alle pagine quando, molto tempo fa, spesso non si poteva fare affidamento sul caricamento di una pagina. Al giorno d’oggi, le cose sono notevolmente migliorate. Quindi, si è deciso di ritirarla”.
In definitiva, la decisione di eliminare la cache rappresenta uno snodo cruciale per la filosofia Google. Da un lato, si otterrebbero notevoli vantaggi in termini di efficienza e costi. Dall’altro, si perdono dati preziosi e si potrebbero avere ripercussioni negative sul servizio. La scelta dipenderà dalla valutazione di Google su quali aspetti siano prioritari in questa fase di cambiamento.
E tu cosa ne pensi? Google dovrebbe eliminare la cache per migliorare l’efficienza o preservare la memoria del web?